Le miniature del Codice Filippino

Le miniature che illustrano il Codice Filippino sono presenti nelle prime due cantiche: novantatré nell’Inferno e cinquantatré nel Purgatorio. La cantica del Paradiso non è stata illustrata e neanche progettata dal copista in accordo con il miniatore.

Il ricco apparato illustrativo, rispetto agli esemplari miniati degli stessi anni è triplicato di vignette distribuite fra le terzine ed è oggetto di ampi studi. Racconta di una bottega napoletana nella quale lavoravano uno scriba toscano di scuola giottesca ed alcuni miniatori di cultura figurativa abruzzese.

L’amanuense lasciò spazi liberi per il figuratore di vignette miniate, altre furono aggiunte nel margine laterale, di cui nove per la prima cantica e otto per la seconda.

Il Filippino venne illustrato seguendo lo svolgimento dei singoli episodi in cui Dante e Virgilio sono protagonisti; entrambi sono vestiti con una casacca (lacco blu per il primo e lacco rosso per il secondo).

Nell’Inferno, al canto I, l’incontro di Dante con le tre fiere, anziché in unica figurazione come accade in altri manoscritti della stessa epoca, vede tre scene diverse, di qualità semplice e vivace, opera di due modesti miniatori:
“Dante con la lonza” (la lussuria), “Dante con il leone” (la superbia) entrambe in c.1v e “ Dante con la lupa” (l’avarizia) in c.2r.

Nel Purgatorio, al Canto XXX, “Dante si inginocchia davanti a Beatrice” in c.2r  è raffigurazione di alta qualità per i colori, i dettagli, il senso dello spazio, illustrata da un altro miniatore.

Il complesso e stratificato testo del CF 2.16 viene arricchito dalla presenza delle miniature di notevole valore esegetico: infatti, le chiose, i commenti e le annotazioni vengono condizionate dal materiale figurativo e intendono renderne comprensibile il senso.

  • Dante con la lupa (Codice Filippino)
  • Dante si inginocchia davanti a Beatrice (Codice Filippino)