Grazie alla sensibilità culturale di padre Giovanni Giovenale Ancina, discepolo del fondatore Filippo Neri, vescovo cattolico, poeta e compositore del XVI secolo, l’oratorio filippino di Napoli mostrò fin dall’inizio un grande interesse per la musica.
Nel Seicento, la casa filippina divenne uno dei principali punti di riferimento della musica a Napoli, coinvolgendo grandi musicisti oratoriani, come padre Raimo e padre Nola, e i migliori compositori della città, tra cui Trabaci, Falconieri, Macque, Provenzale, Caresana, Ricchezza, Fago.
Anche nel Settecento numerosi musicisti gravitarono intorno alla “Casa della musica” dei Girolamini.
Molti di questi maestri donarono ai padri le loro opere che andarono a formare il nucleo costitutivo dell’archivio musicale della Congregazione, il secondo a Napoli per importanza, dopo quello del Conservatorio di San Pietro a Majella.
L’ Archivio Musicale della Congregazione Oratoriana conserva la più cospicua raccolta di musica sacra napoletana del Seicento e del Settecento, un patrimonio inestimabile che conta circa 6.500 documenti: oratori, uffici, mottetti, salmi e inni, sia sotto forma di manoscritti (prevalentemente autografi), che di libretti d’opera, raccolti in 900 cartelle miscellanee e volumi.
Nel 2018, l’archivio è stato trasferito al quarto livello della Biblioteca dei Girolamini, in una sala composta da tre ambienti originariamente destinati ad alloggio dei padri, in cui la raccolta di documenti è conservata in armadi con chiusura a chiave e scaffali aperti, contenenti repertori e pubblicazioni moderne.
La sala è arredata con tavoli per la consultazione e un busto bronzeo su piedistallo ligneo, realizzato dallo scultore V. Alfano, firmato e datato 1894, il quale raffigura Giuseppe Silvestri, noto compositore di musica classica e virtuoso del mandolino. Il busto fu donato dagli eredi del maestro agli Oratoriani nel XXI secolo, insieme al fondo musicale privato dell’artista.
Ad oggi il più importante strumento di ricerca e studio bibliografico dell’AMCO è costituito dal catalogo compilato nel 1918 da Salvatore Di Giacomo, poeta e archivista, nonché assiduo frequentatore della Biblioteca Oratoriana e amico di padre Bellucci (direttore della biblioteca dal 1945 al 1969).